
Qual è la genesi della Piccola Accademia di Poesia?
In che modo il suo approccio interdisciplinare riesce a creare sinergie tra scrittori,
artisti visivi e altre figure creative?
La genesi della Piccola Accademia è figlia di due istanze. La prima è la passione per la parola che nutro già da bambina. La seconda è la necessità di mettere in circolo la parola, metterla in discussione, quasi alla prova. Anche per questo il metodo interdisciplinare di Accademia prevede l’incontro fra poesia ed altre arti, affinché la voce del poeta si possa arricchire delle voci vicine(filosofica, artistica, cinematografica, musicale). Questo dialogo è la pulsazione delle nostre attività.
In che modo la poesia può svolgere un ruolo etico e rivoluzionario nel panorama contemporaneo?

La poesia è rivoluzionaria nel momento in cui crea una comunità. Il nostro scopo, oltre a quello didattico, è costruire uno spazio autentico, un bene rifugio, dove ciò che unisce è la pratica dell’ascolto.
Quali pratiche specifiche propone la Piccola Accademia di Poesia per allenare lo “sguardo alla bellezza”? Come tali attività promuovono momenti di ascolto e dialogo all’interno della comunità poetica?
La prima pratica è la lettura. In un mondo e in un tempo dove si sente una dolorosa mancanza di lettura, proponiamo sempre il confronto con grandi autori sia della tradizione che contemporanei. Ne analizziamo lo stile, ne individuiamo le particolarità, i punti di rottura, e anche – perché no? – le debolezze. Marco Saya, editore rinomato, si occupa della cifra metrica e musicale dei testi. Angelo De Stefano esplora quelle zone dove il linguaggio e la parola poetica lavorano insieme (a volte contro) al pensiero filosofico. Io mi occupo di coordinare la didattica, divulgare la poetica degli autori in cui maggiormente credo e seguire gli allievi nella pratica della composizione poetica.
Al centro di tutto ciò, resta l’ascolto reciproco tra noi docenti e i partecipanti in uno scambio di reciproca crescita. Un grande merito va inoltre al resto del team, Laura Carabba, Marta Fratoni, Anna di Cagno, Elena Rossi e i collaboratori che ruotano attorno alla nostra realtà.

Ci sono esercizi, laboratori o iniziative specifiche all’interno della Piccola Accademia di Poesia che incoraggiano i partecipanti a esplorare nuove modalità espressive attraverso l’uso del linguaggio?
L’attività laboratoriale è al centro dei nostri corsi. Si scrive ad ogni incontro, si scrive a casa, si legge insieme, e spesso si scrive anche insieme. Gli ospiti che accogliamo dai vari ambiti artistici, inserendoli anche all’interno di workshop intensivi, approfondiscono e stimolano l’uso di linguaggi diversi all’interno di una prospettiva poetica. Perché la poesia è un modo di stare nel mondo.
Come percepisci la risonanza della poesia nel pubblico contemporaneo rispetto a generazioni passate? Ci sono segnali che suggeriscono un rinnovato interesse verso la poesia tra i giovani? Come immagini la poesia nel futuro?
Qui è proprio la sfida di Accademia. La poesia, malgrado la diffusione gigantesca sui social, resta comunque una esperienza di nicchia. E sono convinta che si la si può portare in giro, farla entrare in commercio con il resto delle esperienze umane solo formando lettori forti ma soprattutto consapevoli. Non sappiamo dove andrà la poesia e cosa diventerà. L’intelligenza artificiale è uno stimolo grandissimo e una scommessa. Potrebbe forse offuscare il poeta.
Ma non dimentichiamo che oggi l’intelligenza artificiale è basata comunque su un modello linguistico. E, con un capovolgimento rispetto al pessimismo sul destino della poesia, diffonderla intorno a noi, come la Piccola Accademia tenta di fare, potrebbe restituirci il vantaggio di saper distinguere, in un tempo in cui i confini tra verità e menzogna si fanno sempre più invisibili, cosa
è artificiale e cosa invece resta profondamente, poeticamente umano.
Chi è Piccola Accademia di Poesia (PAP)?

È una visione nata dalla fantasia di Elena Mearini, poetessa, scrittrice e imprenditrice dove “PAP” è l’acronimo che usiamo per indicare il nostro luogo d’incontro, confronto, dialogo e ascolto della Poesia. Una “Piccola Accademia” in cui, attraverso un metodo didattico innovativo e interdisciplinare, si può scoprire e mettere a punto una cifra poetica personale. Un luogo unico in cui lasciarsi invadere dalle voci dei più grandi poeti di ieri e di oggi e mettere alla prova la propria.